lunedì 3 ottobre 2011

Vaccinarsi sì, vaccinarsi no?

Negli Stati Uniti un’inchiesta allarmante è da poco stata pubblicata. Sembrerebbe infatti che più di due milioni di bambini non sarebbero stati vaccinati rispetto a malattie varie, alcune delle quali mortali. Il motivo di questa mancanza di prevenzione è, per lo più, paura che il vaccino sia più un male che un bene o che rispettare lo scadenziario vaccinale statunitense sia troppo intenso e sia meglio rimandare le vaccinazioni.
Premetto che io credo nelle vaccinazioni, ma so con certezza che molte famiglie in tutto il mondo sono assolutamente contrarie a tali rimedi medici arrivando a definire, in alcuni casi, “veleno” il liquido vaccinale. Penso poi che un genitore debba essere libero di crescere il proprio figlio come meglio crede, mantenendo sempre valide le necessarie misure di sicurezza e rispetto.
Dunque allora il problema qual è? Un fatto, avvenuto nel 2007 nel Maryland, centinaia di famiglie furono obbligate, da un Tribunale cittadino, a vaccinare i propri figli pena l’incarcerazione e il pagamento di un ammenda molto salata. I genitori non li avevano vaccinati per i motivi di cui sopra ma a loro non è stata data la libertà di decidere, le lobbies farmaceutiche hanno un peso politico (ed economico) ben più elevato e importante di quelli di alcune centinaia di genitori.
Ora due sono le questioni, da un lato un problema medico, è dimostrato infatti (e qui non c’entra il volere e la libertà del singolo ma è proprio la natura) che là dove i vaccini non vengono mantenuti vivi nella popolazione nascono focolai di malattia “debellate” o meno; dall’altro lo spauracchio di una prossima incarcerazione di migliaia di genitori.
La statua della libertà, quella libertà tanto sbandierata da politici e cittadini patriottici, inizia un po’ a vacillare, che faccia la fine della Torre di Pisa?
octavio

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