giovedì 25 febbraio 2010

Σταματήστε τη βία πριν


Grecia: scontri ieri tra manifestanti e polizia che hanno portato a decine di feriti. Le manifestazioni che da giorni si susseguono in varie città della Grecia sono nate per contrastare il piano antideficit proposto dal governo. Questo piano prevedrebbe, tra le molte proposte, l’aumento delle imposte sui carburanti, taglio degli stipendi pubblici e riforma delle pensioni.

Palestina: nel quartiere di Sheikh Jarrah decine di palestinesi, tra cui molte donne bambini, sono stati ricoverati in diversi ospedali dopo essere stati picchiati da soldati e poliziotti israeliani e da estremisti ebrei. Gli scontri sono nati a causa delle proteste dei palestinesi che chiedevano il rispetto delle “regole di buon vicinato”. Siamo infatti nella settimana che porterà il mondo ebraico alla festa di Purim e i coloni hanno organizzato una serie di feste molto rumorose nelle case sequestrate ai palestinesi, l’estremo rumore nelle ore notturne ha portato i residenti arabi alle proteste. Il risultato è stato una spedizione punitiva da parte dell’esercito israeliano.

Due situazioni diverse in due realtà politico-economiche molto diverse, ma di fondo abbiamo sempre il medesimo metro di giudizio: i soprusi contro il più debole per le gioie del più forte. La storia ci ha insegnato che il popolo, se non è formato da sottomessi schiavi del potere, si ribella. Il XXI secolo ha allora inventato un nuovo “scacco matto” per chiudere la partita, si chiama guerra preventiva, l’unico scopo è zittire chi disturba e chi è scomodo.
momò

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