giovedì 17 dicembre 2009

Dag Hammarskjöld


Pur studiando Storia, compreso il secondo dopoguerra e la guerra fredda, non ho mai incontrato nei testi o nelle spiegazioni dei docenti qualcuno che parlasse o accennasse a Dag Hammarskjöld. E’ stato un amico a citarlo e a farmi incuriosire. Propongo la sua figura sia per il suo lavoro diplomatico, che almeno in due casi ha contribuito a distendere la tensione tra mondo capitalista e mondo comunista, sia per la discrezione con cui ha svolto questo ruolo, in un modo così silenzioso per i nostri giorni da risultare enigmatico.
Veniamo ai fatti. Mister H. (come lo chiamarono i giornalisti americani dopo aver definito il suo nome “impossibile”) divenne segretario generale dell’ONU nel 1953 a coronamento di una brillantissima e rapida carriera diplomatica. Il 13 gennaio 1953 un aereo in forza al comando dell’Onu in Corea era stato abbattuto presso la frontiera Cinese e degli undici americani che formavano l’equipaggio non si era saputo più niente. Il 14 novembre ’54 un dispaccio di Radio Pechino recita: “il popolo cinese ha condannato a pesanti pene detentive undici aviatori americani accusati di spionaggio”. La Cina puntava a un seggio permanente all’ ONU ed era apertissimo il problema riguardante l'isola di Formosa.
Hammarskjöld ebbe il mandato “affinchè attui continui e costanti sforzi per il rilascio delle persone in oggetto, con i mezzi più appropriati a suo giudizio”. In Cina lo accolsero, dell’incontro con Ciu-En-Lai non c’è registrazione o scritti. Quello che si sa è che il 30 luglio, il giorno dopo il compleanno di mister H, fu rilasciato il primo degli ostaggi.
Anche nella crisi di Suez, inventandosi la prima Forza di Emergenza delle Nazioni Unite (UNEF), si pose come mediatore e allontanò ancora una volta lo spettro di una guerra totale.
Fu la crisi del Congo e probabilmente il dover trattare con Ciombe a costargli l’ultimo volo su un aereo che misteriosamente precipitò uccidendo tutto l’equipaggio, era la notte tra il 17 e il 18 settembre 1961.
In quell’anno gli venne attribuito postumo il Premio Nobel per la Pace.
Dal suo diario si può conoscere la profondità di questo diplomatico del quale oggi poco si ricorda.
Ho voluto parlare di Mister H perché in questo momento dove la tensione nazionale e internazionale aumenta giorno per giorno si ricordi l’esempio di chi ha lavorato per il dialogo tra i popoli.

IoLiOdioINazistiDellIllinois

Nessun commento:

Posta un commento