giovedì 10 dicembre 2009

Senza parole.

"Il re David componeva canzoni ma sapeva utilizzare anche la fionda contro i nemici di Dio", si difende il giovane rabbino Arié Lipo installatosi a Havat Gilad per "vivere come al tempo della Bibbia.” Il blocco delle colonie non lo spaventa perché "la sola legge di Havat Gilad, è la legge divina." La testa coperta dal talit, lo scialle rituale per la preghiera, e dai tefillin, contenenti le pergamene sacre che gli ebrei praticanti portano durante la preghiera, il rabbino Lipo preferisce evocare "il regno divino a cui spetta regnare su tutta la terra" piuttosto che le pressioni americane o gli scontri con le forze dell'ordine. "Il mondo deve riconoscere che siamo il popolo della Bibbia che ritorna sulla sua terra, come Dio ci aveva promesso", predica. Non crede che il governo distruggererà la sua casa, ma è pronto ad ogni eventualità. "Se verrano a sloggiarmi, dirò alto e forte che è la mia terra, la terra del popolo ebraico, e che nessuno ha il diritto di costringerci a lasciarla."
momò

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