martedì 8 giugno 2010

Ai posteri l'ardua sentenza

Solito zapping pomeridiano e mi fermo su di un programma per poco giusto il tempo di capire che è stata scelta una donna italiana a caso convertita all’Islam per poter essere distrutta dai moralisti perbenisti cristiani che erano lì solo per dire che il cristianesimo è meglio. Insieme a ciò un sondaggio assolutamente inutile e insensato proposto ai telespettatori dove si chiedeva se era giusto che una donna italiana potesse diventare musulmana, (l’80% ha risposto no) scusate ma io non sono libero di fare quel che voglio e credere in quel che voglio senza bisogno di chiedere consenso del mio agire a tutta Italia? Vari interventi dei più moralisti cristiani al mondo attaccavano ciò che è facile da attaccare (poligamia, velo o divieto di molte azioni) ma la povera malcapitata, italiana e non stupida, risponde a tutti a tono mettendo a tacere quelli che sbandieravano sui loro seni ben messi in mostra, si sa in TV le tette piacciono, un piccolo crocifisso. All’ennesimo attaccato portato avanti dalla vecchietta zitella, troppo zitella per stare zitta e fare più bella figura, sul fatto che il crocifisso in tutti i luoghi c’è e ci deve rimanere (la signora musulmana oltretutto risponde che lei non è mai stata d’accordo nell’eliminazione del crocifisso), un’altra signora musulmana fa una dichiarazione molto interessante: “Voi volete il crocifisso appeso, ma quanto seguite i comandamenti cristiani?”
E ha ragione, appena ce l’ho straniero, quello che fa paura siamo tutti cristiani, tutti forti della nostra fede che è sempre meglio dell’altra e capaci solo di criticare, pur non conoscendo, il diverso. Quando invece l’altro non è di fianco a te anche il modo di vita cristiano può andare a farsi fottere, perché poi è una rottura seguire delle regole precise, io penso solo al mio interesse, la religione la uso solo quando mi fa comodo e mi serve per diventare più bello agli occhi altrui.
micheal

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