martedì 8 febbraio 2011

Gli insegnamenti Yankee

Noi tutti siamo rimasti scioccati dopo l’attacco alle Torri Gemelle, noi tutti abbiamo visto nascere la guerra al terrorismo. Noi (e in questo caso non so se tutti) ci siamo indignati vedendo le accuse fasulle mosse contro Saddam solo per ottenere la scusa per poter portare una guerra là dove gli interessi economici erano troppo forti. Adesso dovremmo stupirci ancora di più perché in Iraq iniziano le proteste contro il carovita. Capite bene che è assurdo pensare che in un paese dove la morte è all’ordine del giorno, dove la povertà è estrema e dove il governo è una presa in giro, un fantoccio nelle mani degli USA, ci sia anche il problema del carovita. Da due giorni nel distretto di al-Hamza le proteste scorrono per le vie, i dimostranti portano zucchero e lampadine (simbolo degli alimenti di base e dell’energia) per sensibilizzare il mondo intero sui prezzi troppo alti di questi prodotti. Contestualmente il popolo chiede le dimissioni dei responsabili governativi del medesimo distretto.
Ciò che stupisce è che mentre il parlamento di Baghdad approvava una risoluzione di condanna per la violenza verso i manifestanti in Egitto permetteva alla polizia di sparare contro i manifestanti di al-Hamza uccidendone uno e ferendone almeno quattro.
Ora Obama deve avere il coraggio di dire la verità. Deve spiegarci come può dire che la guerra è finita e come può aggiungere che alcuni soldati rimarranno sul territorio per aiutare il parlamento irakeno. Ma quale aiuto può dare un esercito se no quello di insegnare la violenza? Infiniti anni di guerra, perché Obama dica quel cazzo che vuole ma la guerra là non è finita, che cosa hanno portato? Alla possibilità da parte del governo di sparare contro la folla che solo esprime malcontento? C’è chi ha detto che quelli che manifestavano erano shi’iti, che non si sa bene chi li abbia mandati a manifestare o chi abbia organizzato la manifestazione. E chissenefrega? A me non importa se erano shi’iti sunniti o kurdi, ma a chi importa da che parte stavano, a me importa che la politica, se davvero è politica, si interessi ai problemi della gente; che i prezzi dei beni di prima necessità abbiano un prezzo dignitoso e non astronomico è un problema della gente, essere uccisi solo perché si manifesta il proprio dissenso non lo è.
octavio

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