giovedì 24 febbraio 2011

Sotterfugi politici

Dopo la sentenza che ha condannato Khodorkovskj a un’infinità di anni in galera per unico volere, autoritario e irremovibile, di Putin Gazprom può ora dare sfogo alle sue più recondite voglie e cerca di espandere i suoi mercati. Due sono le opere che ha intenzione di costruire: la prima in Ucraina e la seconda in Bangladesh. C’è da dire che in Ucraina Gazprom già lavorava e già guadagnava, sopratutto dopo che Janukovych, premier ucraino, e Medvedev, premier russo, giunsero all’accordo sulla Crimea: la Russia concedeva uno sconto sui costi del gas e l’Ucraina permetteva all’esercito russo di rimanere in Crimea sino al 2042. Ora che l’Ucraina non sa più come ammodernare i suoi gasdotti chiede aiuto a Mosca e Medvedev si impone: infligge un aumento del 50% (e non mi sono sbagliato a mettere uno 0 in più è proprio un rialzo della metà del prezzo) sulle bollette del gas e risponde che il lavoro si potrà svolgere solo se l’Ucraina accetterà di cedere totalmente i diritti sui gasdotti. La richiesta, così perentoria e così dittatoriale, si fa forte di un piano B non di poco conto: l’accordo Gazprom ENI (quello di cui ha parlato anche Wikileaks) per la costruzione di un gasdotto sottomarino che possa rifornire l’Europa Occidentale senza passare dall’Ucraina. In poche parole la Russia ha saputo così bene giocare le sue armi che ora può fare ciò che vuole e chiedere ciò che vuole all’Ucraina, la quale, ormai, qualsiasi scelta faccia ci rimetterà soltanto.
Forte di questa politica arriva anche il secondo progetto, quello in Bangladesh dove Gazprom si appresta e perforare almeno dieci pozzi di gas per conto dello Stato. Ci sono da precisare alcune questioni: per prima cosa la povertà del Bangladesh, i bambini sono malnutriti, le zone marginali sono vastissime, la mortalità infantile nelle stesse è pari al 138%, la prostituzione minorile è, ormai, base fondante della sussistenza di molta popolazione; per seconda cosa l’incapacità governativa di saper sfruttare le grandi ricchezze del territorio. Questo scenario non potrà altro che portare, con il passare del tempo, a un copione già visto, quello appena descritto con l’Ucraina.
Perché Gazprom è diventato così potente? Per due precisi motivi: 1. eliminazione forzata di tutti i concorrenti così da ottenere un monopolio 2. scelta di lavorare in paesi deboli politicamente e palesemente poveri e arretrati così da imporre successivamente le proprie volontà senza possibilità di dibattito.
aleksej

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