martedì 13 luglio 2010

Corrispondenza

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Il Timone

Cara redazione di Nessun Dorma,
da tempo vi seguo e ho sempre apprezzato il vostro modo eclettico di affrontare le notizie mondiali, spero dunque che anche il racconto di ciò che a me personalmente è successo vi possa interessare.
Sono iscritta da più di un anno al partito dell’IDV perché ho creduto che lì veramente si cercasse di combattere Berlusconi e il “berlusconismo” dilagante ormai in Italia, oggi ne sono un po’ meno convinta, dopo che ho assistito a ciò che ora inizio a raccontare.
L’estate si sa è il tempo migliore per le feste di partito e così nella mia città anche l’IDV non ha voluto essere da meno e ne ha organizzata una con il duplice intento di passare una serata in allegria fra tesserati e raccogliere ulteriori firme per i Referendum che ci siamo proposti di presentare (tematiche davvero importanti, ma non credo debba stare qui a spiegarvele). La festa è cominciata bene anche se non del tutto rispettosa della scaletta del programma, ma quando si è in compagnia di amici anche la scaletta può andarsi a far benedire. A un certo punto della serata però accade l’inaspettato, un gruppo di tesserati (giovani e non più giovani) inizia ad attaccare dei manifesti di protesta che miravano a denunciare il congresso provinciale della settimana precedente. Io a quel congresso non sono potuta andare per impegni personali, scopro poi che più della metà degli iscritti non era presente e allora mi domando se ha avuto davvero senso farlo lo stesso quel congresso, e quindi non posso commentare la loro protesta, in più sono dovuta andare via dalla festa poco dopo l’affissione di questi manifesti quindi non so come si sia concluso il tutto, so solo che non mi è piaciuto il modo in cui quelle persone sono state trattate. La segretaria provinciale li ha infatti attaccati dicendo che dovevano vergognarsi di quel gesto che ormai nessuno più faceva in politica. Questo mi fa indignare, come posso accettare io, che ho sempre creduto in questo partito e che ho visto il nostro Presidente inventarsi tutti i modi e tutti i mezzi per criticare ciò che è palesemente ingiusto, un comportamento della segretaria provinciale di questo tipo? Ripeto non so cosa sia successo al congresso, ma se questi hanno affisso dei manifesti un motivo lo avranno avuto, si devono vergognare per questo? Mi permetto poi di dire, e con ciò concludo, che la politica è sempre stata una protesta, è sempre stata una critica dell’avversario e del compagno, e allora perché la segretaria dice che sono gesti che non si fanno più? Ma chi lo ha deciso poi che non si fanno più? Forse allora quella “protesta” era tanto sincera da far paura alla segretaria che non ha trovato miglior modo di difendersi se non l’offendere.
Vi ringrazio
Greta

1 commento:

  1. il n'est pas en mon pouvoir de me tenir tranquille. Quand je ne massacre pas, il faut que je désoblige.

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