lunedì 12 luglio 2010

Legittima difesa

Il nostro blog aveva già affrontato il problema del porto d’armi in Israele, non voglio dunque tediarvi oltre misura, mi permetterò solo di ripetere che per ebrei doc l’accesso alle armi è come l’accesso a un supermercato. Hanno poi un bel da dire gli israeliani che il loro dare armi a tutti non è come in America, dove si danno armi a tutti per legittima difesa, ma è per la Nazione. L’israeliano dunque pensa che è giusto avere armi in mano per difendere in qualsiasi momento lo Stato ebraico, e di esempi di questo tipo ne abbiamo infiniti, sono molti gli interventi di civili in scontri con i palestinesi.
Il 14 maggio scorso Yasser Zabin (16 anni, notate anche l’età per favore) viene ammazzato da un proiettile sparato da alcuni coloni che avevano aperto il fuco dopo che alcuni ragazzi, e non si sa se Yasser era tra questi, avevano lanciato contro la loro auto delle pietre. Quindi fino ad adesso bisogno notare alcune cose: tre coloni che sparano/ un ragazzo morto; le pietre/ i mitra; l’età adulta dei coloni/ la giovane età del ragazzo.
Ieri il colono, per Israele “il residente della cittadina di Yitzhar”, è stato condotto davanti alla polizia che segue il caso per un lungo interrogatorio in cui si è cercato di ricostruire la scena e dare una giustizia. Il colloquio è durato circa due ore e si è arrivati a una risposta definitiva della vicenda; una giustizia è stata data, la giustizia di stampo ebraico però. Il colono è stato infatti liberato perché “non avendo un quadro chiaro ed essendo in ambito di legittima difesa” l’uomo non è accusabile. Due considerazioni quindi: la prima è che non è l’unico colono fortunato che ha trovato la polizia buona, questa in Israele è normalità; la seconda è che uno stato si capisce che è razzista, totalitario e dittatoriale quando offende e si disinteressa anche dei morti.
michael

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