venerdì 2 luglio 2010

eritis sicut dei

Avevamo già fatto un post, ci eravamo già divertiti a sottolineare che il mondiale di calcio in Sud Africa era un momento epocale che voleva sottolineare la svolta epocale africana e la fine “virtuale” dell’apartheid già concluso. Tutti felici e contenti guadavano Mandela dal monitor e pensavano che tutto fosse finito, già la morte della nipote di Mandela a me aveva fatto pensare che non fosse tutto finito. Esiste ancora oggi (2010, vale la pena ricordarlo) un paese del Sud Africa, Orania, dove vivono solo bianchi, non scherzo solo bianchi. In internet si trova anche la spiegazione del perché di questa città: "i residenti possano tranquillamente camminare per le strade senza doversi guardare le spalle".
Questo è il mondo in cui viviamo, questo è il mondo che si prospetta anche in Italia e in tutta l’Europa dove qualsivoglia partito xenofobo ha sempre un successo elevato alle elezioni. Siamo in un mondo dominato dalla TV dove conta l’apparenza e non ci si ricorda più che l’apparenza inganna. Siamo in un mondo che ha scordato l’umanità e che giudica e crocifigge (non metaforicamente) il diverso solo perché non corrisponde al nostro concetto (personalissimo) di normalità, solo perché non si ha il coraggio e il tempo di ascoltarlo. Si invoca sempre la sicurezza dimenticandoci dei crimini famigliari (quelli sono dovuti solo e sempre a problemi psicologici) o delle guerre (quella è pace), tutto il resto invece è compiuto da stranieri che vengono qui (secondo questa mentalità dominante assurda) per farci le penne.
octavio

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