giovedì 1 luglio 2010

La fiera delle falsità

Oggi non è tanto la notizia che mi porta a scrivere, ma il modo in cui l’ho trovata presentata. Durante la mia solita ricognizione via internet per farmi una cultura sulle notizie mondiali (sono quasi certo che tutti i nostri lettori si fanno il loro viaggio di notizie internet perché l’informazione tv non è mai esauriente) scopro che ieri in Cecenia è esplosa una bomba che ha fatto feriti e morti, non si può dare una stima perché c’è chi dice un morto c’è chi dice 10. La bomba umana, perché di attentatore suicida si tratta, è esplosa nella capitale Grozny vicino ad un auditorium nel centro della città, fra i feriti anche dei poliziotti.
Questa è la notizia, quello che io contesto è il ricamo che la stampa ci ha fatto intorno. Anzitutto ho letto che la Cecenia è “la violenta regione russa a maggioranza musulmana”; il lettore dunque associa già violenza e Islam, cosa che poi è per noi diventata normale, anche alcuni miei amici lo dicono ormai con tranquillità. Poi ho letto “la Russia è da tempo impegnata in una lotta contro i ribelli ceceni islamici che nella metà degli anni 90 hanno combattuto due devastanti guerre con Mosca”. Questo è falso, lo sanno anche i bambini che è falso, ma dato che lo dice la stampa noi lo prendiamo, acriticamente, come vero. E, dato che non basta che io dica semplicemente che è falso, come invece si accontenterebbe la nostra stampa, ve lo dimostro anche: la Cecenia è collocata nella parte di istmo che divide il Mar Caspio e il Mar Nero, sul suo territorio passano gli oleodotti che trasportano il petrolio di Kazakistan e Turkmenistan e nel suo territorio il petrolio lo estrae la Russia. Perché c’è stata la guerra tra Cecenia e Russia? Perché la Cecenia voleva l’indipendenza, non perché ci sono dei ribelli islamici sul territorio, ma per l’indipendenza e la Russia invece vuole solo i soldi.
octavio

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