venerdì 9 luglio 2010

Pattugliamento marino

“Ci torturano a tutte le ore, ci insultano e ci picchiano. Stiamo morendo nel deserto” questa affermazione scioccante arriva dalla Libia, molti gruppi umanitari erano intervenuti richiedendo l’aiuto del Governo italiano per salvare centinaia di rifugiati eritrei bloccati dal governo libico nel deserto appunto. Alla richiesta di aiuto Maurizio Massari, portavoce del ministro degli Esteri Frattini, ha risposto: “Non si capisce perché solo l’Italia si debba fare carico di questi rifugiati e del problema dei rifugiati in generale”, dimostrazione di un menefreghismo totale e totalitario che dovrebbe spaventarci dato che potrebbe anche scaraventarsi su di noi.
Ieri la Libia ha respinto le accuse di maltrattamento (che oltre a insulti e botte, come si legge sopra, è fatta anche da sevizie e violenze su donne e bambini) affermando anche: "Le autorità libiche hanno aperto i centri di detenzione agli organismi umanitari e ai rappresentanti diplomatici perché testimonino le condizioni e il trattamento dei migranti. E' una cosa che di per sé smentisce le accuse di maltrattamento". Si parla di 400 immigrati di cui (e questo è certo) 245 sono stati consegnati forzatamente alla Libia dalle pattuglie italiane, è dal 2009 che l’Italia consegna gli immigrati intercettati in mare, cioè da quando Roma e Tripoli hanno firmato il pattugliamento marittimo congiunto. Questo è il motivo per il quale l’Italia se ne frega degli immigrati.
Come sempre il razzismo è dilagante e l’interesse per l’uomo va direttamente a farsi fottere, non c’è interesse per niente e per nessuno, l’uomo moderno si muove su due linee guida, da un lato l’interesse folle per il denaro, dall’altro la volontà sadica di far male a chi è sottomesso, volente o nolente,a te.
octavio

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