L'Eroe era solo. La terra intorno a lui era disseminata dei corpi dei suoi nemici, rossa di sangue. L'Avversario era ancora lontano, forte e sicuro dei suoi schiavi-alleati. L'Eroe pensava alle ferite profonde nel suo corpo allenato alla lotta, le più profonde parlavano di tradimenti, di troppi che da compagni erano divenuti nemici. Vedeva il sorriso dipinto sul volto dell'Avversario consapevole della solitudine del suo nemico. I sacerdoti avevano invocato tutte le benedizioni sulle sue lame cremisi, non poteva perdere... gli dei erano con lui. L'Eroe vide tutto questo ma sapeva che ancora con lui rimanevano alcune persone, sapeva che questi lo avrebbero seguito, impauriti, deboli forse, ma convinti che l'Avversario dovesse essere ostacolato perchè l'Eroe non accettava il suo tetro governo dove tutte le menti erano manipolate, controllate e infine schiacciate lasciando uomini soli, larvatici. Pensando a chi ancora sperava in lui l'Eroe si mosse in avanti...
Corvotempesta
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