mercoledì 4 maggio 2011

Aria di cambiamento

Sono tre le notizie che mi portano a scrivere di Palestina oggi e, come sempre, quando si parla di Palestina sono più le notizie cattive che quelle buone e, infatti, così è: le prime due riguardano i minori, e sono quelle negative, l’ultima è positiva e riguarda la politica interna. Da un rapporto presentato da Richard Falk, relatore speciale ONU, fuoriesce che sono 1300 i minori uccisi dal 2000 ad oggi dalle forze armate israeliane, la maggioranza morti violenti NON legati a risposte armate a rappresaglie palestinesi, cioè morti perché ai soldati andava di ammazzarli. Un altro rapporto dimostra, invece, che dall’inizio del 2011 sono 250 i minori arrestati, cioè 250 giovani in 5 mesi hanno fatto ingresso in carcere, non sanno quando ne usciranno e vengono torturato un giorno sì e uno no, per non dire un giorno sì e uno sì.
La notizia positiva, se di positivo si può parlare dopo quanto detto sino ad ora, è che a breve, brevissimo, sarà firmato un accordo di riconciliazione tra Hamas e Fatah: un fatto storico. Premettendo che svolte storiche nella lotta tra Israele e Palestina ce ne sono state tante, infinite, e quasi mai hanno portato a qualcosa di nuovo, un accordo tra le due forze politiche, che hanno diviso il territorio tanto quanto cerca di dividerlo Israele, crea una nuova forza di unità che può, anzi deve, mettere in crisi lo Stato d’Israele.
Israele quindi cosa fa? Decide che numerose sanzioni dovranno essere applicate all’Anp e quindi le tasse e i dazi di transizioni commerciali che andrebbero all’Anp, fondamentali per mantenere una parvenza di economia in Palestina, vengono bloccate, così come il Ministro dell’informazione Edelstein ha chiesto l’annessione della Cisgiordania (cioè la distruzione dei territori occupati) come risposta alla riconciliazione nazionale palestinese.
Israele si trova in una situazione scoraggiante, da un lato ci sono Lieberman e i suoi che mettono Netanyahu alle strette, lo obbligano a fare quello che loro vogliono, dall’altro c’è il mondo estero che guarda e attacca o conferma l’agire sionista. Della Palestina a nessuno interessa, speriamo che questo accordo porti nuova aria in un territorio dove ormai si soffoca.
michael

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