giovedì 19 maggio 2011

Ripercorrendo la storia

Nel 1800 in Palestina risiedevano 10mila ebrei, nel 1904 viene fondato il primo kibbutz e, magicamente nel 1915 gli ebrei arrivano a numero di 85mila. Nel 1920 viene fondato l’Haganà e da qui al 1929 gli ebrei diventano 120mila acquistano territori, espandendosi e organizzandosi già come un piccolo stato. Poi la seconda guerra mondiale, lo sterminio che non va mai dimenticato, e l’arrivo in Israele di migliaia di profughi.
Da un lato gli ebrei e dall’altro gli arabi, a comandare l’Inghilterra. Sono fonti certe e storiche quelle che ci informano che da un lato gli ebrei hanno sempre cercato di allargarsi territorialmente (con l’aumento della popolazione aumentava anche il territorio conquistato) e, dall’altro, che le due maggiori organizzazione terroristiche ebraiche, la banda Stern e Irgum Zwei Leumi, si uniscono ai rivoltosi arabi per cacciare gli inglesi. L’unione dei militanti porta l’Inghilterra a rimettere nella mani dell’ONU la questione palestinese e così nel 1947 arriva la risoluzione che spartisce la Palestina in due realtà vicine ma autonome.
Perché tutto questo background storico? Perché una dichiarazione, che arriva da Netanyahu, cerca di presentare come falsi questi dati storici appena descritti. Queste le parole di Bibi: “Gli eserciti arabi, con l’aiuto di forze palestinesi, hanno attaccato lo stato ebraico tentandone la distruzione, questo non è stato detto nell’articolo”. L’articolo a cui si riferisce è quello che Abbas ha scritto sul New York Times nel quale affermava: “Le forze sioniste hanno espulso i palestinesi dai loro territori per assicurare una maggioranza ebraica sul territorio, questo ha spinto gli eserciti arabi ad intervenire”.
Il piccolo sunto storico da me fatto, qualsiasi libro di storia contemporanea non fazioso o qualsiasi ricerca in internet che vorrete fare vi dimostra come in realtà sono andati i fatti, non c’è quindi molto da commentare. Quello che fa schifo è il continuo del discorso di Netanyahu che così dice: “Possiamo concludere che la leadership palestinese e la creazione di uno stato palestinese è un modo per continuare il conflitto con Israele e non per porre fino ad esso”.
Davanti a questa affermazione Obama cosa dice? “Bisogna tornare ai dialoghi di pace”. A Obama gli si è “incantato il disco”, Netanyahu, folle di rabbia, straparla, Hamas e Fatah hanno fatto pace ma ancora non hanno agito in maniera decisiva a favore del popolo: chi si preoccupa di porre fine al conflitto?
michael

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