giovedì 5 maggio 2011

La corsa alle barricate

“I falsi capi, i malgoverni, sono idioti che adorano gli anelli della catena che li soggioga. Ogni volta che un governo riceve un prestito dal capitale finanziario internazionale, lo mostra come un trionfo, il pubblicizza su giornali, riviste, radio e televisione. I nostri attuali governi sono gli unici, in tutta la storia, che festeggiano la loro schiavitù, la ringraziano e la benedicono”.
Inizio con il subcomandante Marcos perché sarà anche un rivoltoso, sarà anche un ribelle, ma con questa frase, se volete molto ad effetto, ci ha preso in pieno, soprattutto ora che il Messico si sta preparando a una nuova fase politica: quella delle barricate.
Mi spiego meglio, ho già raccontato, da poco, della frontiera del nord del paese, quel lungo e orrendo muro che divide, blocca, gli USA e il Messico. Quel muro, quasi impossibile da attraversare, è diventato il maggior nemico contro il quale il narcotraffico si deve scontrare per poter continuare il suo vile lavoro. È per il narcotraffico e l’esistenza di quel muro che il governo messicano ha messo in piedi la guerra più sanguinosa e cruenta che si sia mai vista nella sua storia con decine di morti ogni giorno. Dato che quel muro a nord c’è, ora si è pensato bene di andare anche a sud, in Chiapas (solo il nome porta alla memoria le rivolte e le rivoluzioni che lì si sono compiute e, forse, ancora si compiono) e iniziare a bloccare anche quella parte di confine. Il muro non è ancora stato iniziato ma pensate che ci vorrà molto perché la prima pietra, con una cerimonia da favola, venga posata? Per il momento due nuove basi militari sono state aperte e un numero notevole di soldati (armati fino ai denti, ma mai armati quanto i narcotrafficanti) è là stanziato a controllo dei confini.
Il Messico vuole isolarsi, chiudersi in sé per meglio stanare i ratti che vuole estirpare. Il Messico non si rende conto, o meglio non vuole che si scopra o, per lo meno, che il sistema salti, che è dai luoghi della politica che l’estirpazione deve cominciare. Finchè la corruzione sarà alla base delle decisioni dello stato si potranno creare muri all’infinito, ci si potrà chiudere a riccio e bloccare tutte le strade ma la droga continuerà a passare e la gente continuerà a morire.
octavio

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