giovedì 26 maggio 2011

Secondo Quesito, scheda gialla

Con il secondo quesito referendario siamo nuovamente nell’ambito della privatizzazione dell’acqua e, in particolar modo, l’elettore può decidere rispetto alla determinazione della tariffa del servizio idrico, decidere insomma sulle bollette da pagare. Il quesito è così formulato:

« Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito"? »

Siamo quindi di fronte a quello che in gergo viene chiamata una parziale abrogazione di norma, cioè l’andare a eliminare solo una parte del testo all’interno del comma preso in considerazione, il testo integrale è questo, si va a togliere la parte che vi metto in rosso.

1. La tariffa costituisce il corrispettivo del servizio idrico integrato ed è determinata tenendo conto della qualità della risorsa idrica e del servizio fornito, delle opere e degli adeguamenti necessari, dell'entità dei costi di gestione delle opere, dell'adeguatezza della remunerazione del capitale investito e dei costi di gestione delle aree di salvaguardia, nonché di una quota parte dei costi di funzionamento dell'Autorità d'ambito, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio secondo il principio del recupero dei costi e secondo il principio "chi inquina paga". Tutte le quote della tariffa del servizio idrico integrato hanno natura di corrispettivo.

Il SI’ a questo quesito permette all’elettore di evitare che qualsiasi sia l’ente che distribuisce l’acqua possa trarre profitto rispetto al lavoro svolto. Togliere quella parte di frase fa in modo che i costi dell’acqua siano calcolati sulla base dei costi di funzionamento e di investimento e non secondo il guadagno d’impresa. Questa la spiegazione con parole ponderate e auliche ora la spiegazione più spicciola, per far capire a tutti perché bisogna andare a votare e bisogna votare SI’. L’abrogazione parziale di norma fa in modo che chi gestisce la distribuzione dell’acqua non possa arricchirsi con i nostri soldi ma vada solo a coprire le spese di funzionamento del servizio. ATTENTI! Se le logiche di mercato entreranno anche nel mondo dell’acqua anche noi, mondo occidentale borghesotto e benpensante faremo la fine dei paesi del Terzo Mondo, dove lì sì, solo per logiche di sfruttamento, si muore davvero di sete.
octavio

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