sabato 14 maggio 2011

Attacco nucleare

Tutti abbiamo visto che cosa è successo a Fukushima, tutti ora sappiamo che cosa significa avere delle centrali nucleari sul proprio territorio. Ho però voglio di ripetervelo, dato che ormai, qui in Italia, si voterà o si dovrebbe votare a favore o contro il nucleare.
Centrali nucleari significa: rischio di morte, significa inquinamento, significa malformazioni genetiche. È chiaro, tutto ciò solo se una centrale salta per aria, ma se salta per aria in Giappone, l’avanguardia dell’antisismico, cosa può succedere in Italia, l’avanguardia del “costruiamo con la merda tanto non ci vado a vivere io”? Questo vale per la centrale in quanto tale, ma le scorie? I prodotti di scarto che fine fanno? E arriva quindi la notizia choc di oggi: è stato formulato un accordo tra Mongolia, Stati Uniti e Giappone, prima che Fukushima accadesse, affinché tutte le scorie radioattive prodotte dai due stati potessero essere accatastate in Mongolia.
E perché proprio lì? Beh mi sembra logico, tutte quelle steppe desertiche e semidesertiche, inabitabili per l’uomo, non possono essere lasciate libere, inutilizzate, quelle vanno riempite di tutti gli scarti del mondo, tanto là chi ci va a guardare? È stato il Giappone che ha fatto uscire la notizia, forse perché impaurito proprio dopo Fukushima.
La scelta della Mongolia di diventare la nuova discarica nucleare a cielo aperto viene presa solo per questione economiche, è chiaro che l’inquinamento totale di quella zona viene fatto solo sotto lauta ricompensa da parte dei due stati produttori di scorie. A che cosa punta quindi il governo mongolo? Per prima cosa, lo abbiamo appena detto, a riempire le casse statali, per seconda cosa tenta di diventare una nuova potenza che possa mettersi a confronto con la Russia. Data la sua enorme estensione territoriale il governo di Putin ha sempre offerto grandi vantaggi a chi entrava nel mondo del nucleare, primo fra tutti un luogo dove smaltire i rifiuti, Ioliodio avea già scritto a riguardo.
Tutto ciò abbiamo detto avveniva prima di Fukushima, dopo il disastro (non ancora concluso, non ancora risolto) nessuno ha cercato di fare marcia indietro, il Giappone sì ci informa della notizia ma il governo rimane fermo nelle sue decisioni, del nostro mondo, del nostro ambiente, di ciò che ci circonda non ce ne frega nulla. tutto è un possibile produttore di denaro, ciò che interessa è quanto vale se poi per ottenere il valore si arriva alla distruzione dell’oggetto poco importa.
aleksej

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