sabato 21 maggio 2011

Disatro di Sigonella mai più

12 luglio 1984 a Sigonella (per chi non lo sa è Sicilia, vicino Lentini) un aereo americano precipita poco dopo il decollo e rilascia nell’ambiente ingenti quantità di uranio impoverito. L’aereo cade per un guasto a due motori che avrebbero poi causato un incendio interno (oltre all’uranio l’aereo trasportava vernici) che, avendo prodotto un enorme fumo tossico, ha impossibilitato i piloti a tentare un atterraggio di emergenza.
L’inchiesta sull’incidente viene seguita solo dagli americani che si impongono perché l’Italia non ci ficchi il naso in quel guaio e, così, nessuno viene a conoscenza della verità, se non per quelle piccole informazioni filtrate che gli USA facevano trapelare.
C’è un dato che è fondamentale tenere a mente (oggi più che mai) le malattie tumorali da radioattività si manifestano dopo circa cinque dieci anni e a Lentini tra il 1992 e il 1995 (dieci anni dopo), senza che nessuno avesse apertamente parlato di rischio nucleare, è stato registrato uno “strano” aumento di malattie leucemiche. Da tempo e anche oggi tutta quella zona di Sicilia ha un primato, un triste primato, un primato che sarebbe meglio non avere: la più alta percentuale di mortalità infantile da tumore in Italia.
Molti lettori giudicheranno questo post come un semplice esempio del passato per aumentare le decisione del voto nelle persone che ancora dubitano sull’opzione nucleare in Italia. Sì, è vero, in parte l’intento è questo. I motivi di questo post sono anche altri due: da un lato ricordare tutti quei bambini morti a causa del nucleare, bambini morti che potremmo trovarci anche nel resto d’Italia se il progetto delle centrali riuscirà ad andare avanti; dall’altro informare tutti che circa un mese fa un altro aereo è caduto a Sigonella, nessuno morto e nessun ferito, soprattutto l’aereo in questo caso non trasportava uranio, quindi la notizia è passata in fretta sui media.
Ma se è caduto vent’anni fa, pieno di uranio, se è caduto poco tempo fa, senza uranio, chi ci assicura che non cadrà anche fra un decina d’anni? Chi ci assicura che quello che cadrà non sarà nuovamente pieno di uranio? Chi ci assicura sui possibili/probabili, dopo il Giappone nulla è più fantascienza, disastri nucleari?
Ecco perché il SI’ al referendum contro il nucleare è un voto saggio, ponderato, sicuro, necessario, d’obbligo.
octavio

Nessun commento:

Posta un commento