martedì 10 maggio 2011

Bloccate Israele, sbloccate quei soldi!

Lo avevo già accennato nel mio ultimo post, ora però la situazione precipita. Dopo la riunione, l’avvicinamento, la riapertura dei dialoghi tra Hamas e Fatah sembrava che la ruota girasse dalla parte giusta e una speranza, o almeno una parvenza di speranza, per la Palestina sembrava arrivare. Israele ovviamente non poteva stare a guardare e decide di dare una serie di sanzioni per mettere in crisi la politica e l’economia palestinese così da soffocare ancora di più gente che sta già boccheggiando. La più grossa e la più stupida, oltre che ingiusta, sanzione che il governo sionista israeliano potesse pensare è stata quella di bloccare il pagamento dei dazi e delle tasse commerciali che di diritto andrebbero versati all’ANP.
Questo blocco ha portato oggi alla mancanza di liquidità nella casse statali che si trovano oggi, per la prima volta dal 2007, incapaci di poter provvedere al pagamento degli stipendi: si parla di centinaia di migliaia di dollari. Non c’è bisogno che stia qui a spiegarvelo io, è chiaro che il non riuscire a pagare gli stipendi una volta mette in crisi tutto il sistema per sempre, perché il ritardo diverrà sempre più cronico fino a che sarà definitivamente impossibile pagare. Nessuno stupore se di conseguenza la gente non ha più i soldi per comperare merce e quindi l’economia di blocca. Nessuno stupore nemmeno se la gente inizia a morire di fame: niente soldi = niente cibo.
Salam Fayyad chiede al mondo internazionale di intervenire, di richiedere a Israele di sbloccare questa situazione che porterà l’intero stato palestinese sul lastrico, e lo sappiamo tutto che già ora non naviga in buone acque…
A proposito di acque, una buona notizia c’è: Freedom Flottilla 2 partirà da svariati porti europei la terza settimana di giugno. Gli aiuti umanitari sono ormai tutti pronti per la partenza, si attende solo un commento di Israele per capire che fine faranno. Una sola cosa per ora è certa, se Israele non smetterà questa dittatura nazista nei confronti della Palestina gli aiuti umanitari non dovranno più solo partire per Gaza ma per la Cisgiordania tutta.
michael

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