mercoledì 16 marzo 2011

De musica ligera

Il mondo intero puzza più che mai. L'orrenda ingiustizia imperversa in tutto il mondo, da qui all'Africa, dall'Honduras alla Palestina, e se da una parte non si può cessare di domandarsi il perchè, dall'altra si capisce che ci dev'essere un positivo, ci dev'essere un senso, e può essere ovunque.
Io oggi l'ho cercato perfino nelle parole di alcune canzoni. E' come la primavera/ per capire che siamo ancora belli/ e che non sarà l'azione dell'uomo/ a renderci infelici. Siamo ancora belli, siamo nella merda fino alle sopracciglia eppure possiamo ancora controbattere a chi ci vorrebbe alle sue dipendenze.
Ci è stata data una libertà ben più grande di quella propagandata dal Polo omonimo, possiamo essere uomini nonostante tutti ci dicano che siamo denaro. Giovanni grida solo per la via:/ "fermatevi parliamo di poesia"/ ma tutti vanno avanti/
contano i contanti / minaccian di chiamar la polizia. E cosa facciamo per essere uomini? Non si può sempre parlare di poesia, no?
E questa strada non sarebbe disperata/ se in ogni uomo ci fosse un po' della mia vita/ ma piano piano il mio destino/ é andare sempre più verso me stesso/ e non trovar nessuno. Forse basta questo appartenere, per ricordarsi a vicenda che c'è un motivo per cui fare ogni cosa, per camminare insieme, e per ridere insieme, perchè Il nostro ridere fa male al presidente.
zecca

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