giovedì 24 marzo 2011

Qui si tratta di pulizia etnica

Basta il nome “Piombo Fuso” e non c’è bisogno di aggiungere altro, tutto il mondo sa a cosa mi sto riferendo tutto il mondo sa quanti morti ha provocato. Una vera e propria guerra lampo di punizione contro un popolo murato vivo dentro un lembo di terra conteso da troppo tempo.
Di questo sterminio di palestinesi non ci si ricorda quasi più e sono passati solo due anni, non ci si ricorda nemmeno più del Rapporto Goldstone, testo fondamentale per capire chi è veramente Israele e cosa ha fatto in quel mese di attacchi senza senso, io ve ne do solo uno stralcio (un vecchio post di momò è più preciso) che serve per arrivare al cuore del mio post.

45. La Missione ha inoltre esaminato un episodio in cui, durante la preghiera della prima serata, un missile ha colpito una moschea provocando la morte di quindici persone, mentre un attacco con munizioni flechette sparato contro una folla riunita in una veglia funebre ne ha uccise cinque. La Missione ritiene che entrambi gli episodi costituiscano un attacco intenzionale alla popolazione e ad obiettivi civili.

La notizia di oggi è che un accademico americano, Richard Falk, ha fatto richiesta al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite di risoluzioni che condannino i comportamento d’Israele nei territori occupati dal ’67. Queste le sue parole: “La costante politica di espansione degli insediamenti a Gerusalemme est con associata l’evacuazione forzata dei residenti palestinesi non può essere tollerata. Questa situazione, per il suo impatto cumulativo può essere descritta solo come una forma di pulizia etnica oltre che di colonialismo”.
Sacrosante parole che mettono in luce il vero problema palestinese. Nessuno ha il coraggio di ammettere che si sta compiendo un genocidio sistematico organizzato dal Governo Israeliano con il contributo di tutta la Comunità Internazionale, un genocidio prima di tutto culturale perché distrugge un’identità e poi fisico perché elimina le persone.
michael

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