giovedì 17 marzo 2011

Fulmini di storia italiana

VITTORIO EMANUELE II
PER GRAZIA DI DIO
RE DI SARDEGNA, DI CIPRO E DI GERUSALEMME
DUCA DI SAVOIA, DI GENOVA, ECC., ECC., ECC.
PRINCIPE DI PIEMONTE, ECC., ECC.


Il Senato e la Camera dei deputati hanno approvato,
Noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue:

ARTICOLO UNICO.

Il Re Vittorio Emanuele II assume per sè e pei suoi successori il titolo di Re d’Italia.

Ordiniamo che la presente, munita del sigillo dello Stato, sia inserta nella raccolta degli atti dal Governo mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.
Data a Torino addì 17 marzo 1861.


Benito Mussolini: “Le classi che compongono la borghesia produttrice sappiano che il fascismo vuole imporre una disciplina sola alla nazione e aiutare tutte le forze che ne aumentino l'espansione economica ed il benessere. Le genti del lavoro, quelle dei campi e delle officine, quelle dei trasporti e dell'impiego, nulla hanno da temere dal potere fascista. Saremo generosi con gli avversari inermi; saremo inesorabili con gli altri. Il fascismo snuda la sua spada lucente per tagliare i troppi nodi di Gordio che irretiscono e intristiscono la vita italiana. Chiamiamo Iddio sommo e lo spirito dei nostri cinquecentomila morti a testimoni che un solo impulso ci spinge, una sola volontà ci accoglie, una passione sola c'infiamma: contribuire alla salvezza ed alla grandezza della patria. Fascisti di tutta Italia! Tendete romanamente gli spiriti e le forze. Bisogna vincere. Vinceremo! Viva l'Italia! Viva il fascismo!” 27 ottobre 1922

Francesco Speroni, capodelegazione Lega Nord all’europarlamento: "L'unità d'Italia non è un evento da festeggiare, sarebbe stato meglio se non ci fosse stata perché così la Padania sarebbe più ricca".

Giorgio Napolitano: "Non fu per caso che venne collocato all’articolo 12 il riferimento al tricolore italiano come bandiera della repubblica. Riferimento sobrio, essenziale, ma imprescindibile. I costituenti vollero farne, con quella collocazione nella Carta, una scelta non solo simbolica di principio. E dato che nessun gruppo politico ha mai chiesto che vengano sottoposti a revisione quei 'Principi fondamentali' della nostra costituzione ciò dovrebbe significare che per tutti e pacifico l’obbligo di rispettarli. Comportamenti dissonanti con particolare riferimento all’articolo sulla bandiera tricolore, non corrispondono alla fisionomia e ai doveri di forze che abbiamo ruoli di rappresentanza e di governo”.

A tutti quelli che amano il proprio paese e per questo non vedono l’ora che il mondo della politica abbia la scossa che merita: un cambiamento totale e radicale che porti il nuovo senza compromesso.
octavio

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