martedì 15 marzo 2011

Vivere per la politica

12 fra regioni e repubbliche russe hanno votato, una prova per le future elezioni presidenziali del 2012, un metro di misura valido per capire se Putin regge ancora o inizia a scricchiolare. I dati sono ancora non definitivi ma sembra che il capo totale di tutte le russie abbia vinto: 68,5% dei voti è stato assegnato infatti al partito Russia Unita. Secondo posto per i comunisti e terzo per il partito “Russia Giusta”, filogovernativi.
Le votazioni hanno però dimostrato un calo decisivo in alcune aree, che non mettono in crisi il voto generale (un 68,5% è un ottimo risultato) ma dimostrano comunque un calo dei consensi; di fronte a ciò Putin non si scompone minimamente e commenta solo il dato positivo: “Ho vinto io”.
Di fronte a questa vittoria schiacciante nasce però un dubbio: i brogli. Il leader del partito riformatore ha così commentato: “La maggior parte dei voti è stata rubata in seguito a vari brogli e falsificazioni”. C’è da sottolineare un fattore fondamentale: anche il partito comunista (ricordiamolo, secondo dopo Putin) ha dichiarato che sono avvenuti brogli che hanno compromesso la validità delle elezioni, ma non ci sarà nessuna richiesta di annullamento della tornata.
Ecco, siamo di fronte al vero volto della politica. Quando uno vince una poltrona non ha nessuna intenzione di mollarla, vanno quindi bene anche i brogli: chissenefrega se non rispettano il volere della gente, l’importante è che chi ha vinto abbia i soldi che gli spettano.
È inutile altro commento, lo schifo della politica moderna è che ormai va bene tutto basta prendere lo scranno tanto agoniato.
aleksej

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