martedì 26 gennaio 2010

Bar Mitzvah e intolleranze


Già prima che fosse eletto si sapeva che Obama aveva in mente uno staff lavorativo molto variegato, e si sapeva pure che avrebbe messo alla carica di capo-staff Rahm Emanuel, ebreo.
Emanuel, da bravo religioso quale è, ha deciso di festeggiare in pompa magna il Bar Mitzvah di suo figlio in Israele, proprio sotto il muro del pianto e, ovviamente, questo ha scatenato milioni di polemiche. Io condivido pienamente la sua scelta di andare in Israele per una festa tanto importante, ciò che critico è l’accanimento della destra israeliana che ha fatto sapere che cercherà in tutti modi di rovinare l’evento. Tramite una lettera pubblicata su di una testata israeliana hanno, infatti, definito, Emanuel come il nuovo Flavio Giuseppe, l’uomo che convinse i suoi ad arrendersi per poi consegnarsi, solo lui, ai romani, per diventare loro fedele servitore.
È strano tutto questo perché il padre del giovane capo-staff è un famoso sionista incarcerato tempo fa per le sue battaglie contro gay ed arabi e famoso per aver fatto questa dichiarazione, all’alba della elezione del figlio: «Ovviamente influenzerà il presidente in senso pro-israeliano. Perché non dovrebbe? Mica è un arabo. Non pulirà certo i tappeti alla Casa Bianca».
Su questa frase bisogna riflettere.
momò

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