sabato 9 gennaio 2010

Shabbat shalom


Lo Shabbat è una fra le norme più importanti della legge ebraica, i testi sacri infatti chiaramente esplicano che se tutti gli ebrei seguissero precisamente tutte le regole del sabato per due Shabbat consecutivi Dio concederebbe loro in dono la venuta del Messia. Nel giorno di sabato infatti l’uomo, cessando il lavoro, può mettersi in contatto con Dio e ritrovare se stesso. Per sei giorni, quindi, l’ebreo può lavorare e anche trasformare l’ambiente che lo circonda, ma il sesto giorno deve rinunciare al dominio sulle cose.
Il mondo ebraico, seguendo una tradizione di stampo semitico, calcola il sabato dalla sera del venerdì alla sera del sabato seguente e l’orario d’inizio e fine è minuziosamente calcolato variando di sabato in sabato (qualsiasi sito di comunità ebraica vi offre gli orari desiderati). Prendiamo allora una data a caso: SABATO 27 dicembre 2008. In quel giorno Shabbat finiva alle ore 17.31 e, curiosamente, alle ore 11.25 scoppiava l’operazione Piombo Fuso che, con tutto quello spiegato sopra, va poco d’accordo. Forse che allora la così sbandierata fede ebraica non c’entra nulla con lo stato d’Israele? Ma ho voluto anche cercare di darmi una risposta più alla Obama: “Se i miei figli venissero attaccati anche io risponderei al fuoco” aveva detto (forse non sono le parole esatte ma il senso è esatto). Forse allora era giusto che, anche se giorno di sabato, si attaccasse Gaza. Bene! Mi sembra evidente che se davvero la fede ebraica c’entra con lo stato d’Israele allora iniziare l’offensiva di sabato non è altro che iniziare e benedire una vera e propria guerra santa, non musulmana ma israeliana.

momò

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