sabato 24 aprile 2010

La lega ha parlato ancora


La nuova cazzata è uscita da poco dalle bocche verdi, loro hanno tutto verde, dei Leghisti. La richiesta è chiara: esame di italiano per un extracomunitario che voglia aprire un’attività commerciale e insegne solo in una lingua europea o in dialetto, e via che torna il dialetto, fondamentale in questo periodo di crisi e che è stato uno dei gravi problemi dell’Italia quando fu unità.
È la cosa più assurda che abbia mai sentito, il governo ha eliminato i corsi di alfabetizzazione nelle scuole però pretende che il papà e la mamma appena arrivati in Italia parlino già come me che italiano sono, togliendo anche a loro la possibilità di guadagnare denaro per poter scampare e che va ad arricchire anche lo Stato, dato che su quel negozio lo straniero paga le tasse. Eh non mi dite che lo straniero non le paga perché i primi a non pagarle sono i politici. Ed è proprio contro loro che mi scaglio. Vorrei provare a fare un esame di italiano a loro per vedere quanto sanno d’italiano e in particolare vorrei farlo a Bossi padre e figlio. Quel figlio che è stato bocciato tre volte alla maturità, anche quando si è presentato da privatista, e che ora è consigliere regionale in Lombardia. I leghisti hanno un problema, beh no hanno tanti problemi:

1. Incapacità di relazione con l’altro (a loro vanno bene solo i leghisti).
2. Incapacità di raziocinio (ogni cosa che dicono è una cazzata).
3. Mancanza di attitudine allo studio (Renzo Bossi docet (vuol dire Renzo Bossi insegna, traduco per un qualche leghista che legga questo post))
octavio.

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