domenica 23 gennaio 2011

Il primo crimine è stato commesso da Shalit e amici

La notizia mi ha spaventato appena l’ho vista, mi ha subito fatto pensare a due possibili reazioni da parte del pubblico lettore: la prima, cioè la mia reazione, la reazione di pochi, è stata quella di dolore, ho subito pensato che se la popolazione di Gaza arriva ad “attaccare” un ministro degli Esteri vuol dire che ormai le possibilità di pace non esistono davvero più. La seconda, la reazione di molti, la reazione di quelli che seguono con occhio inerme la TV, è stata quella di sgomento per come avrebbero camuffato la notizia; commento unico e diffuso in tutto il mondo: “Guarda quei terroristi che attaccano un Ministro degli Esteri.
Partendo con ordine bisogna dire che il Ministro in questione è Michele Alliot-Marie, nuova ministra al soldo del nano d’oltralpe (fra nani ci si intende tanto che la figura che ha fatto la ministra è pari a quella che ha fatto il nostro beneamato, beh no ora solo amato a pagamento, premier), che da brava donna che sa fare politica si è subito recata, come prima visita istituzionale, nella terra che più brucia: la Palestina.
Arriva dunque in Israele, che è sul territorio palestinese (è questo il vero scacco matto: è Israele che è su territorio palestinese non i Palestinesi che sono su territorio israeliano; cambiare l’ottica è fondamentale per un dialogo di pace), e pubblicamente esprime solidarietà al soldato Gilad Shalit, mentre lo fa ha al suo fianco i genitori dello stesso e dice che la prigionia di Shalit è crimine di guerra, usa questo termine, niente di più niente di meno. Fiera del suo discorso si reca poi a Gaza dove viene accolta da lanci di scarpe, lanci di uova, tentativi vari di bloccare l’auto e urla sul tipo “Fuori da Gaza”. Vi domandate ancora il perché di questa rappresaglia? La ministra definisce crimine di guerra la prigionia di Shalit, preso durante un attacco israeliano e quindi prigioniero di guerra, e non dice nulla rispetto alle centinaia di palestinesi imprigionati e torturati da Israele. Tutta Gaza gli si rivolta contro perché tutti gli abitanti di Gaza hanno almeno un parente imprigionato, tutti gli abitanti di Gaza sanno cosa vuol dire essere torturati, tutti gli abitanti di Gaza sanno cosa vuol dire avere un proprio figlio (spesso bambino) imprigionato e torturato dall’esercito di Sion. Questo è il modo migliore che il mondo ha per screditare la Palestina e fare vincere Israele, vero leader nel settore “ho tanti soldi quindi faccio quel cazzo che voglio”, questa è la democrazia occidentale che fa proseliti fra noi comuni cittadini, ci cambia il cervello e la possibilità di capire come davvero va il mondo.
michael

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