martedì 25 gennaio 2011

La spirale dell'odio

Parto dicendo che 45 morti e 130 (forse più) feriti non sono giustificabili, nulla può giustificare questa ecatombe causata da estremismi ciechi, insensati e violenti. La violenza non si giustifica, né si asseconda, la violenza la si bandisce, non certo con altra violenza. L’attentato all’aeroporto Domodedovo di Mosca, punto centrale per la stragrande maggioranza degli scali internazionali ma anche punto migliore per un attentato, data la quasi assenza di controlli di sicurezza, ci interroga tutti. E non solo come tutti i tg, i giornali e i media in genere, hanno fatto, cioè mostrandoci approfondimenti su approfondimenti riguardo il terrorismo ceceno, ma anche sulla situazione del Caucaso in genere. Il mondo dell’informazione si è dimenticato di raccontare ciò che ora vi racconto io: negli anni ’90 la Georgia si avvicina agli USA e alla loro idea di creare un nuovo oleodotto che evitasse il passaggio sul territorio russo, viene così creato il GUAM che si contrappone al CSI e che inizia a fare accordi con la NATO. Ovviamente Mosca non accetta e finanzia (militarmente ed economicamente) i separatisti che ha sul territorio georgiano, scoppia così la guerra civile georgiana e il conflitto per il controllo del Nagorno-Karabakh, territorio armeno su stato azero. Tra il 1994 e il 1996 si combatté la prima guerra cecena, guerra che si ricorda per il bombardamento organizzato dai russi su Grozny definito dalla storia il peggior bombardamento della storia, secondo solo a quello di Dresda, che si concluse con l’indipendenza cecena. Fatto da sottolineare è che il complesso petrolchimico ceceno non verrà distrutto né dai russi né dall’esercito caucasico, entrambi avevano già calcolato di trarre profitto a seconda della fine della guerra. Nel ’97 si arriva agli accordi fra ceceni, russi e azeri: i primi dovranno evitare azioni di sabotaggio e i secondi mantenere la manutenzione dell’oleodotto. Nel 1999 Mosca distrugge l’oleodotto e si ha così avvio alla seconda guerra cecena, finita sulla carta nel 2009, mai finita nella realtà dei fatti. Questa guerra fu iniziata dalla Russia senza nessun apparente motivo, se non quello di punire gli insorti, a ben guardare ora si dimostra che iniziò per dimostrare al mondo intero (in particolare USA) che Mosca era ancora una potenza dominante che doveva essere presa in considerazione come perno centrale nella distribuzione degli oleodotti nel mondo dell’est. La Russia fa la guerra per combattere i terroristi (ed è vero che estremisti islamici si sono uniti ai separatisti ceceni, ma davvero voi credete che in Cecenia sono tutti terroristi? Sono tutti da sterminare? Perché ormai si può e si deve parlare di pulizia etnica in Cecenia) e così nasconde perfettamente il suo intento di tornare a essere potenza assoluta nel Caucaso in contrapposizione agli USA.
In conclusione: la violenza non si giustifica, né da una parte né dall’altra. Ho cercato di dimostrarvi che i morti, il sangue, la guerra, le bombe, gli attentati non si fermano con altri morti, con altro sangue, con altra guerra, con altre bombe e con altri attentati.
aleksej

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