lunedì 17 maggio 2010

Dittature armate al condizionale

“Andremo avanti, non possiamo ritirarci ora” queste le parole del premier tailandese Vejjajiva dopo che sul campo erano già morte 29 persone. L’esercito quindi continuerà a sparare e la gente continuerà, purtroppo, a morire. Il segretario generale ha aggiunto: “Se davvero vogliono dialogare, non devono mettere condizioni come chiederci di ritirare le truppe", bisogna anzitutto dire che se si facesse un indagine statistica si riscontrerebbe che tutti i segretari di stato o i primi ministri quando si trovano in difficoltà e decidono di usare le armi danno poi sentenze stupide e inutile, tanto quanto l’utilizzo delle armi. Il premier che è salito con un golpe e che ha paura di un nuovo golpe delle Camice Rosse, ricordiamolo ancora una volta eletto perché il vecchio premier era un dittatore, diviene dittatore e non vuole sentire voce diversa dalla sua. Il suo segretario generale dimostra quindi tutta la sua inutilità dicendo che loro, le Camice Rosse, quelli che stanno morendo come topi circondati dall’esercito che spara, non possono chiedere che le truppe si ritirino, no loro hanno solo il diritto di stare lì a crepare.
Loro, le Camice Rosse, in realtà avevano solo chiesto una tregua e dialoghi con la mediazione dell’Onu, e sapete cosa ha risposto sempre il segretario generale per no smentire che è un coglione? “È sicuramente un fatto positivo, ma non possono avanzare richieste se vogliono negoziare”, ma se io non negozio come faccio a fare richieste? Questa è la miglior dimostrazione della dittatura attuale, nessuno più ti dice “ti impongo di fare così” ma ti dice “dovresti fare così”, mentre te lo dice, però, ti punta la pistola alla tempia.
octavio

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