venerdì 21 maggio 2010

Terroristic label

Dopo una repressione che ha causato 21 morti (sommando i morti per la strada, tra cui un fotografo italiano, e quelli dentro al tempio in cui le camice rosse si erano rifugiate) e almeno 1500 feriti sembra sia tornata la calma a Bangkok, calma apparente perché è una calma regolata dal coprifuoco e dalla chiusura, da parte di controllo militare continuo, di alcune zone della capitale e di alcuni paesi limitrofi. Una calma che fa paura perché mette nell’ottica di una futura vendetta delle Camice Rosse, di un futuro riaprire il fuoco dei militari al primo cenno da parte del premier Vejjajiva.
A questo punto ci troviamo due fronti che si guardano da lontano e non riescono a dialogare.
Da un lato loro, le Camice Rosse, finanziate dall’ex premier Thaksin, esiliato in Montenegro, che avevano chiesto nuove elezioni e la dimissione del premier Vejjajiva (un golpe contro il golpista), ma che dopo la morte di troppe persone si erano dette pronte al dialogo tramite l’ONU.
Dall’altro lato l’esercito, capitanato dal premier golpista Vejjajiva (un golpe contro il golpeado), che ha circondato per alcuni giorni la zona “occupata” dai manifestanti e al primo “sì” ha iniziato a sparare sulla folla, senza ritegno, dove andava andava, punto. Vejjajiva aveva fatto un aproposta di nuove elezioni a novembre, le Camice Rosse avevano detto sì con alcune richieste ulteriori, lui si è sentito offeso e ha tolto la proposta, li ha dichiarati terroristi e ha iniziato a ucciderli.
Dobbiamo tutti ringraziare il boia di George Bush, grazie a lui il bollino di terrorista permette a tutti i premier di tutto il mondo di fare quello che vogliono delle altre persone, abusarne e ucciderle compreso. È grazie alla guerra al terrore che tutto il mondo si è trovato d’accordo anche sulla violenza e sulla morte. Ma voi sapete che cos’è un uomo?
octavio

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