lunedì 17 maggio 2010

un'idea di Cecco

Aguzza qui, lettor, ben li occhi al vero....
vi rendo partecipi dei miei studi per l'esame di letteratura italiana...

S'i' fosse premier, m'anderei dal mondo;
s'i' fosse ministro, mi vergognerei;
s'i' fosse acqua, non mi privatizzerei;
s'i' fosse Dio, piangerei en profondo;
s'i' fosse Papa, mi impoverirei
chè tutti i non cristiani servirei
s'i' fosse petrolier, scapperei
chè tutto il mare rovinerei
s'i' fosse morte, andrei da li banchieri;
s'i' fosse vita, non starei con lor:
similimente farei a li baroni.
s'i' fosse giovane, come i'sono e fui,
vorrei casa e lavoro
e i "tutto va bene" lasserei altrui.

"diremo soltanto, senza perdere altro tempo in questo, che il lungo furore circa la lupa e quel maledetto fiore del fiorino è il più grosso e robusto grido di orrore che si sia levato di fronte ai facili trionfi dei banchieri e dei mercanti fiorentini, ormai complici di una chiesa economicamente bene aggiornata: un grido che è paragonabile soltanto, se accettiamo un duro ma illuminante anacronismo, con gli alti clamori dei grandi scrittori europei della restaurazione ottocentesca, strepiatnti davanti alla facili vittorie del capitalismo industriale, nazionale e internzaionale. (...) Ricordiamo qui comunque che, nel cuore della spiegazione virgiliana dell'ordinamento infernale, uno ed uno solo è il punto che veramente attitra e tormenta Dante: come l'usura- che è poi quanto dire l'arte bancaria- offenda Dio, e sia appunto "contro natura".
Edoardo Sanguineti, Il realismo di Dante

IoLiOdioINazistiDellIllinois

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