Nessuno ne parla, nessuno lo dice, ma la guerra in Palestina è ricominciata. Questo fine settimana vari sono stati gli attacchi israeliani in tutta la zona dei territori occupati.
Gerusalemme: Con l’arrivo del venerdì, giorno santo per i musulmani, sono stati rafforzati i controlli e i divieti d’accesso alla moschea di al-Aqsa impedendo a centinaia di musulmani di partecipare alla preghiera. Sono continuate le razzie e le distruzioni che, questa volta, non si sono fermate “solo” alle case di arabi ma anche alla stesse Mosche di al-Aqsa dove sono state rovinate parti architettoniche del cortile interno.
Hebron: a causa dei violenti scontri nel centro della città cinque giornalisti di stampa estera sono rimasti feriti
Nabi Saleh: questa è la città dove maggiormente l’odio israeliano si è presentato, centinaia di feriti, alcuni molti gravi, arresti di giovani e adulti in prevalenza di sesso maschile.
Gaza: bombardamenti sull’aeroporto, da anni in disuso, Yasser Arafat, al sud di Rafah, definito dai soldati israeliani covo di terroristi. Cinque persone sono rimaste ferite dai bombardamenti, meglio dalle schegge dei missili, alcuni hanno perso alcuni arti. I mutilati, in particolare, sono i feriti del secondo raid, quelli usciti per salvare i primi colpiti.
momò
Nessun commento:
Posta un commento