martedì 23 marzo 2010

Mi piace se ti muovi


Periodo di campagna elettorale: un momento che implica, per chi ha preso parte
con decisione, il faticare, il mettere la propria faccia a "rischio etichetta",
la chiarezza con tutti i conoscenti. E soprattutto implica il muoversi; stare
in poltrona a guardare i talk show (anche se adesso è impossibile) non è
politica.
Io personalmente sono impegnato, con amici e conoscenti, in una campagna
elettorale e culturale per le elezioni regionali (per quale partito non
importa, per ciò che voglio dire). E siccome lo faccio perchè ci tengo, non
sono pagato, uso tempo che potrei dedicare ad altre cose, e i miei amici
automuniti ci mettono auto e benzina.
Giriamo la nostra provincia ad attaccare manifesti in spazi elettorali spesso
occupati irregolarmente dai Grandi e Venerabili partiti Potenti (quali lo
potete immaginare), con la speranza che chi visita il cimitero di quella
frazione disabitata, sperduta in campagna, si fermi a guardare un pezzo di
carta che può scorgere nell'angolino del parcheggio. Allunghiamo la colla ormai
finita con le bottigliette d'acqua che volevamo bere; facciamo piani d'azione
studiando cartine geografiche; torniamo a casa e i genitori ci linciano per il
ritardo.

La politica mi ha messo in moto. La poltrona del Senato non mi sembra più
politica, ma potere, ben diverso. E lo dicevano anche i Marlene Kuntz:
Forse, davvero, ci piace, sì ci piace di più
oltrepassare in volo, in volo più in là

Meglio del perdersi in fondo all'immobile
Meglio del sentirsi forti nel labile.

zecca

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