martedì 2 marzo 2010

Wolverine ormai è in pensione


“Gli americani tendono a confondere l’intervento militare con quello di emergenza. Si viene qui, si dà un po’ da mangiare, bere e il problema per loro è risolto, ma è una contraddizione se non si pongono le basi per la vita futura.” Questo aveva detto Bertolaso dopo un sopraluogo ad Haiti, sul momento l’affermazione può aver creato anche un po’ di stupore perché l’attacco agli USA era forte e chiaro, dopo gli ultimi fatti l’unico mio commento è da che pulpito…
Ma non voglio fare un post su di lui, prendo spunto dalle sue parole perché oltre alla catastrofe l’immagine che più mi colpì di Haiti fu quando un elicottero dell’esercito americano atterrò nel giardino della cassa presidenziale e lì si bloccò. Da quel momento chi ha più saputo niente? Io non ho sentito molto in giro la notizia che il 27 febbraio altre persone sono morte ad Haiti a causa di alcune inondazioni, persone che ancora vivevano per la strada. Sembra che da quando quell’elicottero è sceso con lui è scesa una cupola di vetro che ha chiuso il problema Haiti a un fatto dei militari americani, non più di interesse comune.
È poi arrivato il terremoto in Cile, altro disastro immane, ad oggi 700 sono i morti e il governo ha deciso di instaurare, nelle zone più colpite, un coprifuoco notturno oltre allo stanziamento di migliaia di soldati per il controllo della sicurezza precisando che l’uso delle armi deve essere solo una “estrema risorsa”, andiamo bene…
Le città dunque sono già blindate e armati e subito chi mai poteva intervenire? Il nostro beneamato supereroe (non vi ricorda anche a voi hardware supereroe nero che ho messo come immagine?): Barack Obama che ha subito dichiarato la sua disponibilità a essere presente sul territorio… ma va? Non l’avrei mai detto…
Io spero solo che non sia una nuova Haiti o un nuovo Abruzzo, quella gente ha bisogno di tutto, di tutto! Non c’è acqua o luce, non c’è cibo e non ci sono più le case. L’imposizione assurda di un controllo totale degli accessi (non solo degli aiuti umanitari, che quelli sì vanno distribuiti equamente, ma anche dei volontari) impoverisce e distrugge ancora di più i territori già devastati.
momò

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