venerdì 12 marzo 2010

Libertà di culto sotto assedio


Da qualche settimana il governo israeliano ha iniziato una nuova forma di attacco alla gente palestinese, è stata attuata la chiusura del centro storico (e quindi della Città Vecchia) e il conseguente divieto d’accesso per tutti i non residenti. Sono stati quindi allestiti numerosi checkpoint a tutti gli ingressi con conseguenti controlli infiniti dei documenti identificativi. Questa chiusura avveniva in modo sporadico a “libertà decisionale” dei soldati da ieri però si è andati oltre. Il blocco del centro storico è finito ed è stato bloccato l’accesso alla Moschea di al-Aqsa per tutti i fedeli di età inferiore ai 50 anni, in più coloro che hanno accesso alla Mosche non possono entrare nella vera e propria sala di preghiera ma solo nelle sale antistanti. La conseguenza è anche una fila interminabile agli accessi a causa dei controlli.
Queste capite bene che sono azioni che violano la libertà di culto e la libertà di circolazione dei cittadini, sono azioni disumane mirate solo a fomentare rancore e odio, nonché espressione di un forte razzismo. Non oso immaginare che cosa succederebbe se in Italia fosse vietato l’accesso anche a una sola chiesa, il polverone che ne nascerebbe sarebbe infinito, finchè invece si agisce sui musulmani nessuno dice nulla, va sempre tutto bene tanto le Mosche sono solo (secondo i perbenisti benpensanti) luoghi in cui si sviluppano nuclei terroristici non luoghi di culto.
momò

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