mercoledì 10 marzo 2010

Studi geopolitici


Oggi voglio fare geopolitica. Vorrei porre la vostra attenzione sulla posizione che alcune città palestinesi, da me ripetutamente citate, hanno all’interno dei territori occupati. Partendo da nord abbiamo Nablus, Nabi Saleh, Ramallah, Gerusalemme, Betlemme, Hebron. Queste sono le città più martoriate dall’esercito israeliano: demolizioni, sparatorie, checkpoint in entrata e uscita, il muro, gli arresti di massa. Ma perché proprio loro? Prendete appunto una cartina politica, vedete qualche altro centro importante? E non è un caso che le colonie sono proprio stanziate intorno a questi punti nevralgici: il controllo delle città vuol dire controllo autentico di tutte le zone occupate. Ragioni di sicurezza loro dicono…
Per le medesime ragioni di sicurezza da oggi inizia uno storico sciopero di protesta indetto da comitato delle famiglie dei detenuti e detenuti stessi che porterà certamente nelle piazze milioni di persone (ovviamente non i detenuti, a loro è riservato il trattamento d’onore delle torture quotidiane). Lo sciopero è stato indetto come accusa allo stato d’Israele per il divieto di visita nelle carceri imposto a molti genitori che hanno i bambini (ripeto bambini) incarcerati. La motivazione è sempre quella: ragioni di sicurezza.
momò

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