mercoledì 17 marzo 2010

l'Intifada è come il mare...


Il 28 settembre 2000, dopo la sarcastica e provocatoria camminata di Ariel Sharon al Monte del Tempio, scoppiava la seconda intifada. Scoppiava e non è mai finita, le rappresaglie sono sempre continuate. Da qualche tempo gli scontri sono diventati più frequenti e più violenti a Gerusalemme a causa della continua costruzione di abitazioni. Da pochi giorni l’intifada ha ripreso forza e ancora una volta l’ha fatto dopo una provocazione, questa volta ancora più pesante. È facile dire davanti al mondo che è in atto il congelamento delle costruzioni edilizie quando in realtà si continua a costruire. È da dittatori dichiarare pubblicamente che sono già ripresi i lavori dopo che agli amici americani si era detto di no.
Per favore stavolta apriamo gli occhi! È una cazzata dire (come tutti i veri sionisti dicono) “meglio un muro oggi che un attentato domani”, è un’affermazione razzista e estremista più degli attentati. A quale futuro si può pensare se si guarda alla politica israeliana? Che cosa loro vogliono? Un mio amico palestinese me l’ha detto chiaro e tondo in faccia: “sono solo pressioni per farci lasciare il paese”, e vi stupite che poi scoppi l’intifada?
Ma poi perché solo loro possono avere quella terra? Perché gliel’ha assegnata Dio? Ma scusate, di fronte a tutto quello che loro hanno fatto, e chissenefrega di Dio? Io ho sempre avuto schifo e paura di fronte alle persone che usano Dio per benedire i loro atti, sappiamo bene cosa succede, lo abbiamo visto con le Crociate, lo abbiamo visto con il nazismo, lo abbiamo visto con gli USA, con i terroristi islamici, e lo vediamo molto chiaramente con Israele.
momò

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