venerdì 26 marzo 2010

Ecco com'è finita (del tutto)


Obama avrebbe chiesto, secondo il suo portavoce, a Netanyahu di creare un clima di fiducia per futuri colloqui. Questo lo dice il portavoce, nessuno può sapere cosa in realtà Obama gli ha detto, ma se davvero gli ha detto questo mi stupisco. Lui che è a capo degli Stati Uniti e che ha in mano le sorti del mondo gli dice “cerca di creare un clima di fiducia”? O è impazzito o non ha presente cosa succede in Palestina, direi che non è questo il punto fondamentale per dei dialoghi di pace. Non lo è perché loro (e qui intendo gli israeliani) vogliono Gerusalemme come capitale sulla base di soli elementi biblici, è come dire che io butto fuori di casa uno perché mio nonno abitava in quella casa da giovane, ma siamo pazzi?
E sapete cosa ha dichiarato Netanyahu prima di partire per tornare in Israele? “Credo che abbiamo trovato un buon modo per consentire agli americani di portare avanti il processo di pace e a noi di preservare gli interessi nazionali”: Svisceriamo l’affermazione:
1. sono gli americani che portano avanti i processi di pace, quindi a loro non gliene frega niente della pace
2. loro guardano solo agli interessi nazionali, quindi a continuare a costruire.
In poche ma comprensibili parole la dichiarazione di Nethanyahu è stata questa: “Sì sì, voi pensate pure alla pace che tanto poi io ve la metto nel culo lo stesso”:
momò

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