domenica 28 marzo 2010

Un nuovo Iraq? In sha'a Allah


"Speriamo di formare un governo il più rapidamente possibile. Un governo che sia capace di fornire sicurezza e di offrire servizi appropriati al suo popolo". Con questa affermazione Iyad Allawi si presentava come nuovo capo del governo irakeno. Il suo partito, Iraqiya, ha ottenuto 91 seggi contro gli 89 dell’uscente premier Nuri al-Maliki. Capite bene che il problema non è piccolo, la maggioranza assoluta non c’è quindi questo “speriamo di formare un governo” non è un buon auspicio è la disperazione di Allawi che sa che non ci riuscirà. Il nuovo premier si è anche detto disponibile a i dialoghi con tutte le altre forze in gioco e questo non fa altro che aumentare la confusione. Una sua frase sempre della conferenza stampa mi ha colpito: "L'Iraq non appartiene a nessuno né ad alcun partito, ma appartiene a tutti gli iracheni". Il primo pensiero è: “è la solita frase che tutti dicono quando vengono eletti”; il secondo: “magari l’Iraq ha trovato quello giusto”; il terzo: “Ma Allawi lo sa che gli USA ormai si sono presi l’Iraq e quindi l’Iraq in realtà appartiene a loro anche se nessuno lo dice”. Ecco io direi che la terza opzione è la più valide, alla domanda quale rapporto tra Iraq e USA, Allawi rispondeva che l’America è uno stato amico che ha dato un contributo per la libertà dell’Iraq, c’è dunque tra di loro un rispetto reciproco e la volontà di mantenere unito l’Iraq.
Credo che Allawi abbia vinto grazie agli americani,o meglio gli USA hanno creato questa situazione di stallo dove maggioranza non c’è così si sono assicurati altra permanenza gratuita in Iraq.
momò

Nessun commento:

Posta un commento